sabato 10 dicembre 2016

DERBY:

Vicenza - Verona

VIDEO:

94° DERBY: 10.12.2016 VICENZA-VERONA 1-0 (Galano 69')
Tutti i nostri ragazzi festeggiano insieme alla Curva Sud la vittoria nel derby contro l'Hellas.


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Derby calcistici in Veneto

Tratto da WIKIPEDIA
derby calcistici in Veneto sono gli incontri di calcio che vedono a confronto due squadre appartenenti alla regione Veneto.
Il confronto più sentito in questa regione è quello che vede contrapporsi il Vicenza e l'Hellas Verona, che assieme al Venezia e al Padova hanno rappresentato per decenni la massima espressione calcistica della regione, militando anche per diversi anni nella massima serie; il Verona può infatti annoverare nel suo palmarès la vittoria dello scudetto nel 1985, impresa mai riuscita a nessun'altra squadra veneta[1], mentre il Vicenza detiene il record imbattuto di venti partecipazioni consecutive in Serie A dal 1955 al 1975[2], oltre ad aver vinto una Coppa Italia nel 1996-1997. 
Anche il Venezia conquistò a sorpresa il trofeo nel 1941, durante il periodo di massimo splendore di un club che poi solo sporadicamente si sarebbe affacciato sul grande calcio, mentre il Padova visse il suo periodo di maggior gloria negli anni '50, quando allenato dal maestro Nereo Rocco divenne una costante della serie A italiana. 
A queste quattro squadre si sono poi aggiunte in anni recenti, tra le squadre che hanno partecipato ad almeno un campionato di serie A, il Chievo nel 2001 ed il Treviso nel 2005
Altre quattro compagini del Veneto, ovvero CittadellaMarzotto ValdagnoMestrina e Portogruaro, hanno militato per almeno una stagione nella serie cadetta.

Derby giocati in Serie A

Hellas Verona-Vicenza

Il derby fra Hellas Verona e Vicenza, per antonomasia il derby del Veneto, costituisce la maggiore rivalità calcistica del Veneto. I gialloblù e i biancorossi sono infatti i due club più antichi e vincenti della regione, e la partita amichevole tra le due compagini si ebbe già il 29 aprile 1906, sotto un acquazzone a Vicenza e davanti ad «almeno di 500 spettatori che incoraggiavano a gran voce la compagine vicentina»[3]. Sempre molto sentita da entrambe le parti, fu al centro di numerosi scontri fra le due tifoserie durante gli anni d'oro del tifo organizzato, tanto da essere considerata ancora oggi una partita ad alto rischio incidenti[4].
La prima partita ufficiale tra le due formazioni ebbe invece luogo nel campionato di Prima Categoria 1910-1911, che rappresentava all'epoca il livello più alto del calcio italiano. 
Il primo duello fra le due squadre venne vinto dai vicentini per 2-0. 
La prima vittoria dei gialloblù arrivò nel campionato successivo, quando si imposero per 2-1.
Delle 94 partite ufficiali giocate dalle due compagini venete 42 sono state giocate in Serie B, 22 in Serie A, 16 in Prima Categoria (quando era il primo livello del calcio italiano), 5 in Coppa Italia e 2 nel Campionato Alta Italia, nella Coppa Alta Italia e nel particolare Campionato CCI del 1922. 
A chiudere il quadro 3 spareggi: una sfida secca giocata nel 1913 con in palio la vetta nel girone veneto-emiliano che all'epoca portava al girone finale nazionale (con la vittoria dei biancorossi) ed un doppio confronto nel 1934 per non retrocedere in Serie C (un triangolare a cui prese parte anche il Venezia che terminò con la vittoria dei gialloblù).
Complessivamente, al giorno d'oggi le squadre si equivalgono (35 vittorie a testa) , mentre le partite terminate in pareggio sono 25
L' ultimo derby risale al 10 dicembre 2016 nel campionato di Serie B 2016-2017, vinto dal Vicenza per 1 a 0 (gol di Galano 69'). Vedi le FOTO
#VicenzaVerona
Le statistiche sono aggiornate al 10 dicembre 2016.
GareVittorie
Verona
PareggiVittorie
Vicenza
Serie A225134
Prima Categoria16709
Serie B42151117
Campionato CCI2200
Campionato Alta Italia2101
Coppa Alta Italia2002
Coppa Italia5401
Spareggi3111
Totale94352535

Formazione del Vicenza il 23 novembre 1913, durante la vittoriosa sfida (4-0) contro l'Hellas Verona.

Venezia-Hellas Verona

Anche questo è uno dei derby regionali più sentiti d'Italia, con ben 85 precedenti a partire dal 1910[5], l'anno in cui si affrontarono per la prima volta anche veneziani e veronesi. I primi due incontri vennero vinti dagli scaligeri che si imposero per 1-0 all'andata e per 2-0 al ritorno. La prima vittoria dei lagunari arrivò nel successivo campionato, quando i giocatori del capoluogo di regione vinsero al termine di una combattuta partita terminata sul 3-2.
Degli 85 incontri ufficiali la stragrande maggioranza venne giocata in Serie B (58). Il derby ebbe luogo solo 4 volte nella massima serie, 12 quando essa si chiamava Prima Categoria, 2 in Serie C-1, in Prima Divisione, nel Campionato Alta Italia e nella Divisione Nazionale, solo una volta in Coppa Italia, nel 1964. L'unico doppio spareggio tra le due squadre venne giocato nel 1934 e vide appunto coinvolto anche il Vicenza in un triangolare per evitare la retrocessione in C.
GareVittorie
Venezia
PareggiVittorie
Verona
Serie A4013
Prima Categoria12345
Serie B58201622
Serie C12200
Lega Pro Prima Divisione2020
Campionato Alta Italia2110
Divisione Nazionale2101
Coppa Italia1100
Spareggi2011
Totale85282532

Hellas Verona-Padova

Il derby tra i biancoscudati e i gialloblù è il terzo come numero di precedenti nella storia del Veneto, con 65 incontri ufficiali disputati dalle due compagini a partire dal 1914, anno della prima sfida che si chiuse sul 5-2 a favore dei mastini. La prima vittoria dei patavini arrivò cinque anni dopo, nel 1919, quando si imposero con un netto 7-0.
Le due squadre si sono affrontate in Serie A solo nel 1957-1958, quando un Padova lanciatissimo che chiuse il campionato al terzo posto in classifica[6] pareggiò a Verona (1-1) contro una squadra neopromossa in massima serie per la prima volta nella sua storia[7], per poi vincere in casa con un secco 2-0. Quando la Serie A ancora non esisteva, Padova e Verona si affrontarono per otto volte in Prima Categoria, mentre i tre quarti dei loro incontri sono stati giocati nella serie cadetta (46). Ci sono inoltre 2 precedenti in Serie C-1 ed altrettanti in Lega Pro e Campionato Alta Italia. Infine, per quanto riguarda le coppe nazionali, c'è un unico precedente in Coppa Italia che ci riporta al 1959, quando i padovani vinsero per 3-2 nel primo turno della competizione e 2 precedenti nell'antenata dell'attuale coppa, ovvero la Coppa Coni degli anni venti (entrambe le gare finirono in parità e nessuna delle due avanzò al turno successivo in quanto le varie partecipanti erano divise all'epoca in due gironi i cui due vincitori si sfidavano nella finale nazionale).
GareVittorie
Verona
PareggiVittorie
Padova
Serie A2011
Prima Categoria8224
Serie B46151714
Serie C12002
Lega Pro Prima Divisione2101
Campionato Alta Italia2101
Coppa Italia1001
Coppa CONI2020
Totale65192224

Hellas Verona-ChievoVerona

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Derby di Verona.
Vicenza-Padova

Derby giocati almeno in Serie B

Venezia-Treviso

Questo incontro, definito "Derby della Serenissima", tra il Venezia e il Treviso è molto sentito da entrambe le parti. La rivalità è molto forte sia per la vicinanza delle città delle due squadre.
Le statistiche considerano le partite dal 1987 in poi, dopo la fusione tra il Venezia e il Mestre.
GareVittorie
Treviso
PareggiVittorie
Venezia
Serie B8242
Serie C22101
Serie D2110
Coppa Italia2011
Coppa Italia Serie C/Lega Pro7322
Totale21786

Padova-Cittadella

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Derby di Padova.

Vicenza - Padova
Sessant’anni fa era il derby del calcio veneto per antonomasia. Ma, da allora, i percorsi sportivi di Vicenza e Padova si sono separati, i biancorossi hanno attraversato uno dei momenti migliori della loro storia, al contrario dei biancoscudati che invece sono incappati in periodo buio che li ha portati addirittura in C2 nel 1978.Per ritrovare «il derby» sono dovuti passare vent’anni: campionato di Serie C1 1981-1982.

Oggi né vicentini né padovani vivono questo storico confronto con l’intensità di un tempo. Per i primi «il derby» è quello con il Verona, per i secondi forse quello con il Cittadella. Sbagliano entrambe le tifoserie. Vicenza-Padova va rivalutato perché c’è dentro tanta storia del calcio regionale e nazionale. I biancorossi hanno nel loro palmarès un 2° posto in Serie A ed una Coppa Italia, i cugini un 3° posto ed una finale di Coppa. E che protagonisti ha avuto questo derby: a cominciare da due bandiere come Giulio Savoini e Lello Scagnellato, o allenatori come Nereo Rocco e il «seminatore d’oro» Roberto Lerici, o grandi calciatori come Sergio Campana e Mario David in biancorosso e Kurt Hamrin e Humberto Rosa in biancoscudato.

Quanti sono stati i giocatori che hanno vestito entrambe le maglie. Gigi Menti, Ezio Vendrame, Roberto Filippi, Franco Cerilli, per fare qualche nome. Ed è molto amato da entrambe le tifoserie Bruno Giorgi, l’allenatore che, a metà anni Ottanta, ha riportato prima il Padova in B e subito dopo il Vicenza in A.

Le due squadre hanno conquistato nello stesso campionato, quello 1954-1955, la promozione nella massima serie. Primo in classifica il Vicenza, secondo il Padova. Fu una stagione eccezionale per tutt’e due, la prima di una serie storica per entrambe: i biancorossi rimasero in A ininterrottamente per vent’anni, i biancoscudati per sette. Furono quelli gli anni dell’«era Rocco». Proprio in quel campionato ci fu un derby memorabile allo stadio Menti: gli spettatori sfondarono la rete di recinzione a bordo campo ed arrivarono fino alle linee dell’out. L’arbitro Orlandini fece giocare lo stesso la partita. Altri tempi.

C’è stato un periodo in cui Vicenza e Padova hanno avuto, peraltro in modo non ufficiale, lo stesso proprietario, Giussi Farina, certo non ricordato proprio con affetto dai tifosi patavini. Perché il presidente del Real usò il clubbiancoscudato come ruota di scorta del Vicenza, portandolo alla retrocessione in C2 proprio in coincidenza con il periodo di maggior successo del Lane.

Avere una proprietà vicentina decisamente non porta bene al Padova, che dal 2004 al 2014 è stato del vicentino Marcello Cestaro. L’epilogo della sua presidenza fu disastroso. Quando era ormai troppo tardi, Cestaro cedette il Padova a Diego Penacchio, che riuscì in pochi mesi a farlo retrocedere in Lega Pro, a non iscriverlo al campionato successivo e a far fallire la società.

L’oggi non è felice per entrambi i club: il nuovo Padova tenta per la terza volta la scalata alla Serie B, il Vicenza cerca riscatto dopo uno dei peggiori campionati della sua storia. A tutt’e due resta solo un grande passato. Il bello è che, ciò non ostante, le due tifoserie si snobbano in nome di un superiority complex (come direbbe Gianni Brera) un po’ fuori luogo e fuori tempo. I vicentini si sentono superiori per il palmarès più cospicuo e per una storia più nobile. I padovani invece trasferiscono nella rivalità calcistica la loro visione dei vicentini come parenti poveri. Nel tifo ci sta anche questo.

Nel prossimo derby dell’Euganeo non si sa chi valga di più fra Padova e Vicenza. La classifica dice che i biancorossi sono primi a pieno punteggio, mentre la squadra allenata dall’ex Pierpaolo Bisoli ha 3 punti. La sconfitta del debutto a Renate ha lasciato qualche perplessità, in parte fugata dal successivo successo all’Euganeo sul Fano. Nella terza giornata il Padova ha riposato e quindi ha potuto prepararsi con calma al derby. Per entrambe le squadre sarà un banco di prova significativo.

Sarà il derby n. 37 dal dopoguerra ad oggi. Per quel che valgono, le statistiche danno in vantaggio negli scontri diretti il Padova che ne ha vinto 15, il Vicenza 3 di meno. Anche il bilancio dei gol fatti è favorevole ai biancoscudati che ne hanno segnato 39 a fronte dei 27 dei berici. Il Vicenza ha vinto 5 volte in casa del Padova, 3 all’Appiani e 2 all’Euganeo, dove si è aggiudicato per 1-0 l’ultimo derby, giocato il 9 marzo 2013 in Serie B.
Tratto da Vvox


Quando il derby veneto era una sfida d’alta quota

1954-55 Padova e Vicenza salirono assieme in serie A. I ricordi di Campana, Vicini e Gigi Menti di quella sfida vinta dai biancorossi per 1-0. Un derby passato poi alla cronaca per la “quasi invasione di campo” causata dal cedimento delle reti di protezione

Le foto sono sbiadite dai decenni trascorsi, ma nella ultracentenaria storia c’è un’immagine che sembra aver fermato il tempo. È quella scattata allo stadio Menti di Vicenza il 12 dicembre 1954 nelfamoso derby in serie B contro il Padova, disputato sotto la pioggia e passato poi alla cronaca perla “quasi invasione di campo” causata dal cedimento delle reti di protezione. E la successiva fermezza dell’arbitro Orlandini di Roma (una specie di istituzione in quel periodo, come poi successi negli anni a venire con Concetto Lo Bello) che, dopo essersi accertato che le linee bianche si vedevano decise di portare a termine la gara pur con gli spettatori vicinissimi alle linee laterali.

Motta, l’autore della rete

Il Vicenza vinse 1-0, con gol vincente di Motta che allo scadere del primo tempo segnò di precisione sfruttando un assist di Manzardo e un liscio di Lazzarini. Per la cronaca ecco il tabellino, in cui è evidente sulla panchina del Padova la presenza di quello chenegli anni a venire diventerà il “paron” Rocco:
L.R. VICENZA: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Moro, Lancioni, Bonci, Manzardo, Campagnoli, Testa, Miglioli, Motta. All.: Aldo Campatelli
PADOVA: Panizzolo, Lazzarini, Zorzin, Matè, Scagnellato, Mori, Agnoletto, Pison, Bonistalli, Chiumento, Stivanello. All.: Nereo Rocco
Rete: 42′ Motta (V).
Arbitro: Orlandini di Roma

Alla fine di quella stagione Vicenza e Padova salirono a braccetto in serie A, con i biancorossi protagonisti di una stagione trionfale, con uno score eloquente: ventidue vittorie in trentaquattro partite, dieci punti di vantaggio sulla terza in classifica e la conquista matematica ottenuta con cinque giornate di anticipo. Chi non può dimenticare i derby Vicenza-Padova è sicuramente l’avvocato Sergio Campana, classe 1934, bassanese, da sempre presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. «All’Appiani segnai il mio primo gol in serie A, come non ricordarlo», dice Campana, che invece non disputò il famoso derby con i tifosi a bordo campo. «Probabilmente ero infortunato – il racconto dell’avvocato – ma quell’episodio fu un fatto storico. Orlandini era un grande arbitro, ricordo che in campo lui accettava di parlare con i giocatori e anche questo particolare ha creato in qualche modo il suo mito e la sua classe».

Sergio Campana

Detto che in quel campionato di B Campanacollezionò 15 presenze e 6 gol, il ricordo più bello, come detto, risale al campionato successivo, nell’anno dell’esordio serie A. «Il primo gol arrivò solo nel girone di ritorno (il 4 marzo 1954, ndr.) proprio allo stadio Appiani. Ricordo che mi marcava Sarti, ma riuscii a beffarlo e a segnare da pochi passi. Alla fine un derby dolce e amaro, perché negli ultimi 7 minuti subimmo due gol e finì 3-1 per il Padova». Sergio Campana segnò al Padova, anche nel campionato successivo, quello dello stagione 1956-1957, sempre in serie A. E anche qui finì con una beffa. «Segnai alla fine del primo tempo con un colpo di testa da centro area su corner di Motta e poi conservammo in vantaggio sino a 2′ dalla fine, quando al Padova fu assegnato un rigore, su cui protestammo, trasformato da Moro».

Azeglio Vicini, classe 1933, fu uno dei protagonisti con Campana e Gigi Menti della doppia vittoria al Torneo di Viareggio, proprio alla metà degli Anni Cinquanta. Anche lui non partecipò al famoso derby, anche se in quella stagione collezionò 17 presenze con 6 gol all’attivo, proponendosi come uno dei giovani più promettenti del calcio italiano. «Quello del 1954-1955 – ricorda Azeglio Vicini, che risiede nel Bresciano ma alla città del Palladio è sempre rimasto legato in quanto la moglie è vicentina di origine – per me fu l’anno del servizio militare, che svolsi ad Orvieto. Per tutta la settimana ci si allenava in caserma, per fare rientro a Vicenza solo il venerdì sera in vista della partita della domenica. In realtà questo non succedeva sempre, in quanto spesso giocava la Nazionale militare, che ovviamente aveva la precedenza».

Azeglio Vicini

Una volta lasciato il Vicenza, Azeglio Vicini, negli Anni Ottanta tecnico della nazionale italiana under 21 e poi alla guida della nazionale A ai mondiali di Italia 1990, segnò altri gol contro il Padova. «Il primo lo segnai quando giocavo con la Sampdoria e fu una grande gioia perché in quel momento il Padova di Rocco era secondo in classifica. Il secondo gol al Padova lo realizzai a fine carriera con la maglia del Brescia». Luigi “Gigi” Menti (Menti IV per gli almanacchi calcistici, visto che era l’ultimo dei quattro fratelli), classe 1934, vanta invece trascorsi in entrambe le squadre, avendo militato sia nel Vicenza che nel Padova. «Quella in maglia biancoscudata – racconta Menti, residente in città – fu un’esperienza non proprio positiva in quanto fui prestato dal Vicenza al Padova e proprio per questo motivo fui schierato solo nell’ultima partita, in quando bisognava valorizzare i giovani di proprietà. Tuttavia ricordo il buon rapporto con mister Nereo Rocco che, passato l’anno successivo alla guida del Milan, cercò di portarmi con lui».

Luigi Menti

Una vicenda inedita, quest’ultima, che merita di essere raccontata. «Durante la pausa estiva un mio compagno di squadra del Padova, Secco, mi disse che Rocco doveva parlarmi. Ma siccome non avevo il telefono a casa, il “paron” nel tragitto in treno tra Milano e Trieste si fermò a Vicenza e venne a trovarmi nella mia abitazione in corso Padova. Ovviamente dissi di sì e anche con l’ingaggio, 16 milioni di lire per due anni, sembrava tutto a posto. Qualche giorno dopo la Gazzetta dello Sport intitolò “Menti al Milan” e lì qualcuno cominciò a storcere il naso, in primis Gianni Rivera, per il quale si era parlato di un suo passaggio al Vicenza in prestito. Alla fine non se ne fece nulla e io restai in biancorosso con un ingaggio annuo di 5 milioni».
E il derby Vicenza-Padova dell’invasione campo? «Seguii la partita dalla tribuna in quanto ero infortunato – conclude Gigi Menti – ma non per uno scontro di gioco, ma per un incidente in moto che mi capitò qualche settimana prima con Pavinato, mio compagno di squadra. Stavamo andando a mangiare il pesce a Casale, con lui alla guida, quando uscì di strada in una semicurva. Lui restò incolume, io mi feci male a un piede e subii un taglio al sopracciglio suturato con 8 punti».

Tratto  da Storie di Calcio

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